sono io a rubare a me stesso il tempo
ciò che prendo nel vegliarti è la coscienza del tuo abbandonarti a me
2010 – Paolo Rudelli
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
sono io a rubare a me stesso il tempo
ciò che prendo nel vegliarti è la coscienza del tuo abbandonarti a me
2010 – Paolo Rudelli
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Sembran spade insanguinate nascenti dalla terra.
Ma son steli d’erba che all’alba si mondano con gemme di rugiada.
Occhi, stanchi da una notte senza fine, tristemente incapaci di
scorgere la bellezza del mondo.
Resta la nuda pelle per sentir ardere il sole che sorge a nord.
2010 – Paolo Rudelli
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Alla destra
come fanciullo
conto fino a quattro
Li,
Ultima vestigia d’armatura di guerriero
affinché sappia a chi appartengo
Altrove,
ormai vuoto campo di battaglia
per essere tuo in eterno…
2010 – Paolo Rudelli
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i see
you are a dream
i say
you are beauty full
i feel
you are real
i know
you are…
2007 – Paolo Rudelli
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grazie
alla tua linfa, al tuo respiro, al tuo sguardo
morirò un poco più
affinché io sia sempre nuovo ai tuoi “sensi”
e mai scomparirà il tuo cercarmi
2007 – Paolo Rudelli
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eco che rimane nel cavo delle mie vene
ad ogni battito rifocilla il mio cuore
2007 – Paolo Rudelli
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le lacrime seminate per amore faranno crescere alberi
2007 – Paolo Rudelli
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Luna
una luna è già passata…
una luna è appena passata…
les etoiles plus je ne vois
Sansei
l’espace est notre Maitre(sansei)
il tempo il nostro boia
la Durée la Voie (tao)
3m17g12h
ascolto il/in silenzio e ci/mi trovo solo amore
deep feeling or Rosa L.
epines
sur ma peau
dans ma chair
le rouge du sang
se confond avec
les petales
des tes levres
Manque
je cherche ta peau come happe par le neant
l’eternità
Ti ho amata
Ti amo
Ti amerò
eternità compressa in un battito
Respiri
respiro che sono vento
Lost
le ferite apritesi… cammino
laissant couler le sang
red milk
Earth Mother’s Breast
look
seek
tracking my path
per essere ritrovato
2006 – Paolo Rudelli
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adesso è dietro e dopo
qui è prima e davanti
disteso su un filo tracciato nel tempo
mi equilibrio
sulle/tra
le paure e i sogni
rinversato con la testa
sullo spigolo del nulla, del tutto
e di me stesso (zì)
Lire entre les traits du pinceau en écartant la vie et la mort
ou la tète de l’homme
deviens animal à la bouche hurlant sang.
Rouge comme les lèvres de la femme aime…
Sont elles les vestiges d’une phagocytation inaccomplie?
Refusant le role de déesse,
elle cour laissant derrière elle la carcasse d’os
la chaire , digèree n’est plus
degenere par l’éloignement,
dans l’intimité de la moelle devient venin assourdissant
rien ne pourra taire les cris des hommes repusse par les dieux
au-delà des océans
ton expire, me coupe le soufle
L’air vibre des notes
2003/2006 – Paolo Rudelli
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