young tears river glide over the cheek
like a sensual slug flow down to the lips
salted water feed the tongue taste
is not a sweet river
but the ocean soul
offering vital humour through the life wounds
2008 – Paolo Rudelli
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Aria asciutta
Ossa di legno ritratte verso l’antico
in un Chaconna di stridenti scricchiolii il nuovo sta per nascere
Battenti ritmi tribali di pioggia
rifugio che nella notte si fa tamburo celeste
divengo spugna
il ritirarsi è giunto al termine
mi cullo nel canto dell’acqua che libera scorre nei ruscelli
la seconda primavera può iniziare
2007 – Paolo Rudelli
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il fruscio del silenzio
riempie
ogni interstizio del mio corpo
pelle nuda nella terra
il chiaro oscuro accarezza, con infiniti colori, il retro delle mie palpebre
i diecimila esseri lasciano cadere frammenti di tempo
il profumo del sudore delle foglie
odo frutti crescere nel mio cuore
2007 – Paolo Rudelli
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night of torment, racked by my thoughts
the past is tapping at my soul’s door
nightmare for evermore!!!
waiting to be mown down
I hate when I fell so low
the rising sun ends my pangs
and the day looks like a rainbow
now I walk according to The Black Bird’s Law
i forgot what i was before
i am ready to write a new life lore
now i know
nevermore!!!!!
(thanks to Carolyn for English correction and suggestion)
2007 – Paolo Rudelli
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così facilmente la dolcezza
sgretola sedimenti neri
col fuoco ho cercato di sciogliere cappe di catrame
facendone idrocarburi per una nevrotica autocombustione
parole che sembrano acqua
infinite piogge primaverili
ad accarezzare la mia pelle
a lavare la mia anima
placato
sono fiamma che arde dolce
2007 – Paolo Rudelli
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i see
you are a dream
i say
you are beauty full
i feel
you are real
i know
you are…
2007 – Paolo Rudelli
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mani gonfie
le dita si aprono e chidono ripetutamenete
come per afferrare aria
il duro lavoro si é impresso nei muscoli
il corpo stanco
sorridente, mi sento vivo
2007 – Paolo Rudelli
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mi fletto alla tempesta
sposo le forme come fossi acqua
perché allora questo sintomo?
cosa non voglio lasciare che cosi duramente tengo nel costato
ora vedo che non sono cicatrici quelle che sono su di me
ma lame spezzate che ancora infisse spingono sotto pelle per uscire
come un uro ferito destinato alla morte,
accecato dal dolore ed asfissiato dal proprio sangue raggrumato,
ancora una volta schivo il colpo di grazia
solo per prolungare l’agonia
questo pubblico che non capisce il valore ancestrale del sacrificio e del rito
questo
mondo che regala “Verità” che si fanno armi affilate pur di dare una
nuova vittoria a piccoli personaggi in cerca di “senso”
ora mi siedo
qui
in mezzo alla terra
lasciando che le frustrazioni altrui cadano come pioggia
resto immobile fino a che
il mio corpo sia solo carne e soffio
apro gli occhi
vedo ferro arrugginito
che si confonde col fango rosso
il mondo troverà altro sangue per nutrire la sua esistenza di rancore
io ora posso andare a raccogliere fiori
2007 – Paolo Rudelli
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aria fredda punge la mia spalla
corde che vibrano per risonanza stappandomi dal sonno
i piccoli di rondini già cantano affamati
in quest’alba la verticalità mi appare prospettiva indecente
ho deciso:
dentro me oggi resto Animale
2007 – Paolo Rudelli
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.
grazie
alla tua linfa, al tuo respiro, al tuo sguardo
morirò un poco più
affinché io sia sempre nuovo ai tuoi “sensi”
e mai scomparirà il tuo cercarmi
2007 – Paolo Rudelli
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