l’anima mia avete lasciato cadere,
dalle crepe, per metà la morte é entrata.
Non vedo più futuri, nemmeno paesaggi all’orizonte.
Non posso più tenere mani per guardare lontano,
apro gli occhi e vedo orde di anime erranti.
Gli orizzonti sono scomparsi,
cancellati dalla vista,
cancellati dalle memorie,
cancellati dai desideri.
Eppure… io ricordo
Là, lontano qualcosa c’é… ma non ricordo più cosa…
assomiglia al profumo dei gelsomini nelle strade di Siviglia…
alle grida d’amore che mi avete versato nelle orecchie…
al gusto di mare…
al bagliore delle scogliere della Normandia…
non ricordo…
Un grido che si strozza in gola rimbomba nelle mie vene…
“guarda lontano”… “guardate lontano”
forse ricorderò
2007 – Paolo Rudelli
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